Viaggio nell’alba

Lampioni 1

Una grossa nuvola bianca incornicia imponente la casa di fronte. Sopra, densa di blu, si intaglia la notte. E, nella notte, splendono alcune stelle. Alberi e canne si muovevano ondeggiando nel vento e solo il cinguettio dei primi uccelli si affiancava al suono del vento. Mi sono chiusa il cancello alle spalle e ho osservato quel mondo in cui per un attimo non c’era nessuno. Il giallo dei lampioni e della strada contrastava nettamente con i blu ed i cobalti del cielo, sulla mia destra, perfettamente spaccata a metà, la luna. Sulla mia sinistra le nubi.

Nidi di uomini, palazzi interi, dormivano le loro ultime parti di sonno, distendendo innanzi a me invece di un mondo che pensa, un mondo che sogna. Amo il silenzio del mondo, quella quiete momentanea, in verità rituale, permette il riposare della propria mente oltre che il riconciliarsi con la propria preziosa solitudine. Qualche attimo mi sono sentita fragile come una foglia, ho chiesto ospitalità alla notte, questa notte di un luogo a me non ancora familiare, notte di pianura.

Ho detto che ero un’anima giovane, che non venivo in ostilità verso lo spirito del luogo, ho chiesto alla notte di proteggermi e nascondermi se ve ne fosse stato bisogno. Sto imparando crescendo, ad essere un’anima giovane, a non essere che me stessa. Attimi di surrealtà. Il mondo attraversava uno stato poetico d’essere. Giovani antichi. Anticamente giovani.

Chissà quanto è rivoluzionario sedersi e scrivere in metro con carta e penna, con la propria grafia, nudi con le proprie parole? Uno spaccato di me esposto come il buio di una stanza tagliato da un raggio di sole. Potrebbe un atto così semplice, così anacronistico, un modo per esporre se stessi, salvare la vita di qualcuno?

Adesso innanzi a me passa e si staglia un enorme cielo viola. Comunque, svegliarvi prima dell’alba, per mettervi in viaggio, è un’esperienza che potreste provare.

Ritrovarvi voi… e il mondo.

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